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Piano Nazionale Transizione 4.0

Piano Nazionale Transizione 4.0

Personalmente sono deluso dall’esclusione, al momento, del provvedimento che avrebbe permesso a Noi Partite Iva di ottenere lavoro/dignità per le nostre competenze e non 600,00 € (costo a carico dello Stato). Ma vediamo nel dettaglio cosa è stato approvato:

Il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 è il primo mattone su cui si fonda il Recovery Fund italiano. L’investimento consiste in circa 24 miliardi di Euro per una misura che diventa strutturale e che vede il potenziamento di tutte le aliquote di detrazione e un importante anticipo dei tempi di fruizione.

Il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 si pone due obiettivi fondamentali:

  • Stimolare gli investimenti privati;
  • Dare stabilità e certezze alle imprese con misure che hanno effetto da novembre 2020 a giugno 2023.

https://www.mise.gov.it/index.php/it/transizione40

Il futuro della 4.0 è la SERVITIZZAZIONE

Il futuro della 4.0 è la SERVITIZZAZIONE

Il futuro della 4.0 è la SERVITIZZAZIONE

Girando per Aziende, ci si rende conto come buona parte dei processi produttivi stanno subendo una trasformazione tecnologica importante frutto della cosiddetta rivoluzione 4.0, ma quello che è altrettanto evidente è come questo processo non venga percepito in maniera “trasversale” all’interno della vita e delle procedure aziendali. Sostanzialmente, la 4.0 in molte Realtà, si è fermata ad alcuni reparti (produzione, tecnico e progettazione, logistica) ma ha fatto poco a livello di PROCESSI e soprattutto a livello di Modello di Business. Secondo me, nei prossimi mesi, la differenza (tra le Aziende che offrono e le Aziende che comprano) la farà la SERVITIZZAZIONE del processo. Poche realtà hanno la lungimiranza di capirne l’importanza e ancor meno sono quelle che investono per acquisirne i servigi. Oggi parliamo di integrazioni di hardware meccanico, sensorizzazione, elettronica e software ma nei prossimi mesi/anni la spunterà chi offrirà e chi usufruirà di “pacchetti servizi” da abbinare alle funzionalità operative. Purtroppo, nelle Aziende di oggi, non ci sono tutte le competenze necessarie per far fruttare al massimo gli investimenti e soprattutto ancor meno ci sono competenze in grado di capitalizzare i #Big Data generati da tale processo. Per incamminarsi su questo sentiero di efficienza e modernizzazione REALE, le Aziende dovrebbero, a mio modo di vedere, ampliare il #modello di business attraverso un confronto non solo con gli operatori della Filiera produttiva ma anche e soprattutto al proprio interno, aumentando e creando le competenze necessarie. 4.0 del fattore umano e pacchetto servizi saranno le nuove discriminanti: a breve, vincerà chi offrirà non solo un bene come fattore produttivo moderno e performante, ma una capacità produttiva o un servizio che l’oggetto può realizzare. Sostanzialmente, i produttori dovrebbero, a mio modesto modo di vedere, avere la lungimiranza di cambiare #modello di business capendo che l’integrazione con aziende che propongono servizi complementari potrebbe diventare “strategico” e vincente. Tutto questo per arrivare a disporre di un “pacchetto” completo e organico di beni e servizi che possano sostenere la servitizzazione della proposta commerciale da parte di costruttori e integratori di tecnologie ( a tutti i livelli).

Sbaglierò, non so, ma il quotidiano in PMI è una DURA scuola di vita reale fatta di migliaia di aziende specchio di una cultura aziendale parziale e opportunista di situazioni congiunturali volte spesso a usufruire di agevolazioni economiche messe a disposizione per innovazione e progresso trasversale…!

LA SFIDA DELLA DIGITALIZZAZIONE IN AZIENDA

LA SFIDA DELLA DIGITALIZZAZIONE IN AZIENDA

Ottimizzare la produzione significa, tra l’altro, ridurre gli sprechi e, ove possibile, trasformarli in nicchie di valore a beneficio dell’organizzazione aziendale. Le pratiche di #Lean Production non bastano: occorre una chiara strategia di #digitalizzazione.

Se da un lato l’innovazione di processo è ottenibile mediante l’introduzione di pratiche di @Lean Production, dall’altro, l’innovazione tecnologica è conseguibile solo attraverso la definizione di una chiara #strategia digitale. Avere accesso ai dati di produzione, poterli analizzare e di conseguenza prendere decisioni rappresentano i principali problemi che le Aziende si trovano ad affrontare: l’accesso ai dati rappresenta una sfida di integrazione e di omogeneizzazione dei diversi formati di raccolta e trasmissione; l’analisi dei dati è invece caratterizzata dall’impiego di strumenti software spesso non #aggregati ed operanti su basi di dati non comunicanti fra di loro; infine c’è il processo decisionale che rappresenta forse l’elemento più cruciale, dal momento che le scelte vengono compiute da essere umani che si basano su dati. Diventa quindi fondamentale la riduzione delle interpretazioni con criteri soggettivi  per aumentare il peso di dati oggettivi.

Investire in #tecnologia richiede investimenti trasversali a monte e a valle del processo produttivo: #Obiettivi; #Strategie; #Investimenti in tecnologia; Investimenti in #Professionalità moderne capaci di leggere e interpretare i #Dati..

FACILITARE IL CAMBIAMENTO

FACILITARE IL CAMBIAMENTO

Se nell’era dell’innovazione 4.0 le tecnologie sono importanti, i veri fattori abilitanti sono le #persone con le loro competenze e con la managerialità che dovrebbero avere alcune figure in grado di analizzare i big data per trasformarli in azioni e piani strategici utili ai fini aziendali. La capacità di adattamento a contesti in rapida evoluzione, così come altre caratteristiche (intuito, creatività, capacità gestionali, ecc…) sono una parte di quelle #soft skills che le macchine di certo non possiedono. Per questo, sarà necessario, con la stessa forza d’urto e con la stessa determinazione, finanziare una importante attività di formazione professionale in grado di dare un senso a questa nuova era tecnologica aziendale. Specializzazione diffusa potrebbe voler dire per molte aziende, risparmiare su compensi ad alcune figure professionali sovra-pagate solo per la scarsità dell’offerta e non per le reali capacità lavorative. Anche in questo, purtroppo, la #Germania ci insegna che un percorso del genere andava avviato simultaneamente alla spinta al rinnovamento tecnologico portato avanti non per il capitale umano, ma per la sola capacità delle macchine di produrre con nuova tecnologia.

PRODUCTION MANAGER DEL FUTURO

PRODUCTION MANAGER DEL FUTURO

Oneri e Onori dei Production Manager

All’epoca della quarta rivoluzione industriale i Responsabili di Produzione sono chiamati ad un repentino accrescimento delle loro competenze in quanto le funzioni e i processi dei quali devono tenere conto, crescono a loro volta in numero e complessità.

Le sfide alle quali si devono approcciare, riguardano nuove tecnologie circa:

I trattamenti superficiali, Tecnologie Additive, Ottimizzazione dei processi di fusione, Logistica Integrata, ecc..

Il tutto sarà condito da un rinnovamento dei macchinari dediti alla produzione, dai big data che producono e dalla possibilità/necessità di utilizzare questi dati ai fini strategici.

MecSpe 2018 e altre fiere di settore aiutano a delineare gli scenari produttivi dei prossimi anni.

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