da Luca Biscione | Ott 24, 2025 | Uncategorized
A proposito di politiche europee green dal “discutibile” beneficio: Sostenibilità ambientale Vs Sostenibilità sociale Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha pubblicato, sul proprio sito web, le istruzioni per la presentazione della documentazione relativa alla domanda per ottenere la qualifica di dichiarante CBAM autorizzato. La data di entrata in vigore del 1 gennaio 2026 è ormai prossima e molte aziende importatrici da Paesi extra CEE di prodotti quali cemento, prodotti siderurgici, alluminio, fertilizzanti, energia elettrica e idrogeno, dovranno rivedere le loro politiche di approvvigionamento, la catena della Suppyl Chain e sicuramente la proposta di Valore.
Per fortuna c’è stata una momentanea deroga circa le importazioni di merci CBAM fino a 50 tonnellate all’anno per importatore in quanto momentaneamente esentate dal nuovo meccanismo. Questo mira a semplificare il meccanismo e a ridurre gli oneri per le PMI. La fase transitoria del regolamento, iniziata il 1° ottobre 2023, si concluderà il 31 dicembre 2025, dopodiché l’obbligo di dichiarazione e acquisto di certificati diventerà pienamente effettivo per le imprese non esentate.
Facciamo un breve riepilogo di cos’è il regolamento CBAM:
Breve riepilogo sul CBAM: Con il Regolamento (UE) 2023/956 del Parlamento europeo e del Consiglio del 10 maggio 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il 16 maggio 2023, è stata introdotta una nuova entrata fiscale destinata al bilancio dell’Unione europea basata sul così detto “meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere” denominato CBAM (“Carbon Border Adjustment Mechanism”). Tale Regolamento rappresenta un elemento essenziale del Green Deal europeo, in cui si colloca l’insieme di proposte “Fit for 55” che mirano a ridurre, entro il 2030, le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Il nuovo tributo ambientale è finalizzato a garantire che gli sforzi di riduzione delle emissioni di gas serra in ambito Ue non siano contrastati da un contestuale aumento delle emissioni al di fuori dei suoi confini per le merci prodotte nei Paesi extra UE che vengono importate nell’Unione europea. Il meccanismo CBAM comporta l’applicazione di un prezzo per le emissioni incorporate nei prodotti di alcune tipologie di industrie, paragonabile a quello sostenuto dai produttori unionali nell’ambito del vigente sistema di scambio delle quote di emissione (EU ETS).
CONTINUA…https://www.lb-consulting.info/2025/07/24/periremo-sotto-i-dazi-usa-o-sotto-quelli-interni-alla-cee-il-consulente-informa/
da Luca Biscione | Mar 11, 2025 | Uncategorized
Il fine giustifica sempre il mezzo..?
Si chiama Carbon Border Adjustement Mechanism (CBAM) ovvero il meccanismo di “adeguamento del carbonio alle frontiere”, cioè una nuova imposizione fiscale che peserà maggiormente su tutte le importazioni di ferro, acciaio, alluminio, cemento, fertilizzanti, elettricità e idrogeno.
Si tratta di un provvedimento che fa parte del più generale “Green Deal Europeo” e riguarda l’adozione di dazi doganali ambientali (a partire dal I° gennaio 2026) sui prodotti con elevate emissioni di gas serra nel loro processo produttivo, importati nell’Unione Europea. L’obiettivo dichiarato è evitare la delocalizzazione delle merci la cui produzione provoca elevate emissioni di gas serra.
Grazie al CBAM, si “potrà garantire” che i beni importati in EU rispettino standard ambientali analoghi a quelli richiesti ai produttori europei. Si dovrebbe quindi garantire una “concorrenza leale” tra produttori interni ed esterni alla EU. In pratica, dovremmo stimolare Paesi produttori (tipo la Cina, l’India…) ad adottare pratiche sostenibili nei loro cicli produttivi evitando così quel fenomeno elusivo di rilocazione dei crediti di carbonio che oggi è una pratica diffusa..
Al precedente provvedimento si aggiunge l’ETS (ovvero il sistema di scambio delle quote di emissioni in EU) che prevede che a partire dal 2027 la riduzione delle emissioni vale anche per le Piccole e Medie aziende non incluse nel CBAM
Tutte le Aziende dovranno quindi ottenere lo status di “dichiarante CBAM autorizzato” per poter importare le merci comprese nel provvedimento e questo, naturalmente, ha un costo, ovvero una tariffazione del carbonio che graverà sulle Aziende Italiane ed europee (I beni soggetti a questa normativa sono: cemento e prodotti di cemento, elettricità, fertilizzanti minerali e chimici, prodotti di ferro e acciaio, prodotti di alluminio e idrogeno e a questi aggiungiamo anche prodotti intermedi specifici come benzina, gas naturale liquefatto, olio combustibile, gomma sintetica, plastica, lubrificanti, antigelo, fertilizzanti e pesticidi, ecc..)
Tutto questo naturalmente è finalizzato sia a rivedere la catena del valore delle importazioni, quindi a cercare produttori europei che rispettino la normativa, ma è altresì finalizzata a “sensibilizzare” i produttori esteri a utilizzare sistemi produttivi a basso impatto ambientale.
A questo punto mi chiedo: perché dobbiamo essere sempre Noi europei (e italiani in particolare avendo una grande dipendenza di materie prime e semilavorati) a voler fare i “paladini” del mondo, non solo autoinfliggendoci norme restrittive circa le emissioni (che hanno affossato un intero settore, quello Automotive…) ma avendo anche la “supponenza” di obbligare gli altri a seguire il nostro esempio (che ritengo nobile e NECESSARIO ma sicuramente regolamentato in altro modo)?
DAZI in uscita verso gli USA + DAZI in entrata da Paesi che inquinano = NON COMPETITIVITA’ sui mercati di esportazione e PREZZI ALTI per Noi consumatori
da Luca Biscione | Giu 6, 2024 | Marketing
Importante collaborazione con @Imas Aeromeccanica Srl circa la presenza in fiera a Milano in occasione della manifestazione @Xylexpo 2024.https://www.facebook.com/reel/431489106258213
Analisi di un mercato che sembra aver perso lo slancio degli ultimi due anni e una organizzazione che avrà necessità di rivedere il modello di business dell’evento..!
Sicurezza e Ambiente i temi dello stand
da Luca Biscione | Mag 26, 2021 | Uncategorized
The 17 + 1 Global Goals
Dust Extaction and Air Cleaning Systems
In un Mondo sostenibile, per raggiungere i 17 #Global Goals, è necessario, in primo luogo, #respirare aria non inquinata.
Combattere l’inquinamento industriale è una priorità non solo del sistema produttivo ma della Società in generale.
da Luca Biscione | Mar 5, 2021 | Uncategorized
Orgoglioso di collaborare con un’Azienda che si occupa di rendere l’aria negli ambienti di lavoro, più salubre e al tempo stesso, di immettere in atmosfera aria filtrata e purificata per una maggiore sostenibilità ambientale. Mi piace sottolineare questo aspetto in quanto, prima del lavoro c’è un lavoro sicuro che ci permetta di avere dignità e sicurezza.. Lavorare in aziende produttive dove si generano inquinanti pericolosi per la salute degli operatori, è molto dura, esattamente come lavorare in aziende che non adottano tutti gli standard di sicurezza per aumentare la protezione e sicurezza dei lavoratori, è altrettanto rischioso e, per questo, che la collaborazione mi rende particolarmente orgoglioso. Aria purificata e Impianti a norma migliorano la qualità della vita dentro e fuori gli ambienti di lavoro