da Luca Biscione | Feb 25, 2025 | Uncategorized
Noi “comuni” utilizzatori di App, Piattoforme e Strumenti vari di Intelligenza Artificiale, valutiamo, giustamente, le performance dello strumento in base alle finalità per cui lo abbiamo attivato e al nostro grado di utilizzo; da qui inizia il nostro giudizio più o meno meritevole. Ci siamo chiesti però perchè la maggior parte di questi strumenti di AI ha origine negli USA o comunque fuori dalla Comunità Europea? Una delle risposte potrebbe essere che nel “bene o nel male” siamo una Comunità “Regolamentata..”. Ci si chiede Troppo? Troppo poco? Inoltre:
- Quanto il GDPR e AIAct frenino gli investimenti di grandi gruppi (o promettenti StartUp) alle quali, per definizione, non piacciono i mercati eccessivamenti regolamentati in quanto i paletti imposti (per la salvaguarda di quella privacy della quale ci ricordiamo a fasi alterne) rappresentano un ostacolo a chiunque voglia fare sviluppo/business/finanza..? Di seguito riporto un breve calendario circa le tappe dell’ AI Act entrato in vigore da quest’anno (fonte Acimall): L’AI Act dell’Unione Europea introduce una regolamentazione per l’intelligenza artificiale, classificando i sistemi in base ai rischi e imponendo requisiti specifici per garantire trasparenza, sicurezza e rispetto dei diritti umani.
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il 12 luglio scorso, entra in vigore a partire dal 2 agosto il Regolamento Ue 2024/1689, meglio conosciuto come AI Act. Secondo quanto comunicato dal Parlamento europeo, obiettivo del Regolamento è «proteggere i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale dai sistemi di IA ad alto rischio, promuovendo nel contempo l’innovazione e assicurando all’Europa un ruolo guida nel settore».
Alla base del Regolamento, esito del lavoro pluriennale dei tavoli di lavoro europei, vi è infatti la necessità di trovare un bilanciamento tra la promozione dell’innovazione e dello sviluppo digitale, che inevitabilmente coinvolge e coinvolgerà sempre più le tecnologie legate all’intelligenza artificiale, e la necessità di regolamentare questo strumento in rapido sviluppo, per garantire la sicurezza dei dati e la tutela dei diritti fondamentali. Il testo prevede quattro livelli di rischio secondo cui suddividere le applicazioni IA: minimo, limitato, alto e inaccettabile. Tra gli impieghi vietati si trovano le tecnologie per manipolare i comportamenti delle persone, la sorveglianza biometrica, la raccolta massiccia e illimitata di foto di volti da internet, il riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro o a scuola, i sistemi di punteggio sociale o la polizia predittiva, per i quali i divieti scatteranno già a partire dall’inizio del 2025.
Inoltre, tra i molti aspetti affrontati dal Regolamento, una delle novità stabilite dal testo è l’attivazione di misure a supporto dell’innovazione e in particolare delle PMI, comprese le start-up, con l’obiettivo di supportarne la crescita affinché esse possano sviluppare in autonomia i propri sistemi di IA. Nell’ottica degli adempimenti alle nuove regole, l’entrata in vigore dell’AI Act può comportare anche delle sfide, in termini dei costi da sostenere per soddisfare un lungo elenco di requisiti a garanzia della sicurezza del sistema.
Prossimi passi operativi:
- 2 febbraio 2025: le pratiche vietate di intelligenza artificiale devono essere ritirate dal mercato.
- 2 maggio 2025: saranno pronti i codici di condotta.
- 2 agosto 2025: I Gpai (sistemi di intelligenza artificiale per scopi generali) devono conformarsi alle nuove regole. Dovrà essere istituita una struttura di governance (Ufficio AI, Comitato europeo per l’intelligenza artificiale, autorità nazionali di vigilanza del mercato, ecc.).
- 2 febbraio 2026: la Commissione Ue adotterà un provvedimento attuativo recante disposizioni dettagliate che stabiliscono un modello per il piano di monitoraggio post-commercializzazione e l’elenco degli elementi da includere nel piano.
- 2 agosto 2026: diventano applicabili tutte le norme dell’AI Act, compresi gli obblighi per i sistemi ad alto rischio definiti nell’allegato III (elenco dei casi d’uso ad alto rischio). Gli Stati membri assicurano che le loro autorità competenti abbiano istituito almeno un ambiente di sperimentazione normativa operativa sull’IA a livello nazionale.
- 2 agosto 2027: si applicano gli obblighi per i sistemi ad alto rischio definiti nell’allegato I (elenco delle norme di armonizzazione dell’Ue)
Anitec-Assinform (associazione confindustriale delle aziende di information and communication technology) ha pubblicato un policy paper che descrive in modo dettagliato i contenuti dell’AI Act e gli adempimenti delle imprese, fornendo indicazioni ed esempi per la sua corretta applicazione.
Ricordiamo che l’AI Act ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo e l’adozione di un’intelligenza artificiale centrata sull’uomo, affidabile e in linea con i valori europei, garantendo un alto livello di tutela per la salute, la sicurezza e i diritti fondamentali. Si inserisce in un quadro più ampio di politiche dell’Unione Europea volte a incentivare l’innovazione, ridurre il carico normativo per le PMI e rafforzare la fiducia nell’IA attraverso un approccio basato sul rischio.
da Luca Biscione | Feb 11, 2025 | Uncategorized
“Non si può gestire ciò che non si può misurare…”
Oggi vorremmo ribadire l’importanza del concetto di #Data Driven Marketing in quanto abbiamo intenzione di ribadire che questo è un concetto che non riguarda solo il Marketing ma tutti i reparti in azienda.
In un normale processo aziendale di una normalissima azienda, per esempio B2B produttiva di macchinari, cibo, vestiti, ecc.., il processo vede una fase di “Ricerca Clienti-acquisizione del Cliente-Trasferimento delle esigenze all’ufficio tecnico-Amministrazione per l’acconto-Costruzione del bene venduto-Logistica e trasferimento del bene al cliente-Amministrazione con saldo-Customer satisfaction e poco altro. Quello che il Data Driven cerca di far diventare come “normale approccio” è quello di sensibilizzarsi verso l’enorme mole di Dati che vengono generati in ognuno dei reparti aziendali ( e nel Mercato) al fine di analizzarli e sfruttare le informazioni che derivano da questi dati al fine di pianificare la migliore strategia aziendale finalizzata a creare PROFITTO per l’azienda.
In tutto questo, il Marketing gioca un ruolo fondamentale in quanto è l’unico reparto che riesce a comunicare con gli altri Reparti e con il Mercato al fine di raccogliere i dati generati, gestirli e renderli funzionali alla definizione della strategia aziendale.
Iniziamo con 6 consigli per migliorare il processo di Data Driven Marketing che dovrebbe portare un miglioramento di tutti gli indicatori economici aziendali. Prima di elencarli bisogna capire che il principale passo da compiere, è quello di migliorare la CULTURA aziendale circa la gestione dei Dati, indispensabile per ogni scopo aziendale:
· Raccogli i dati giusti…
· Analizza i dati…
· Utilizza i dati per prendere decisioni…
· Monitora i risultati…
· Aggiorna le tue strategie…
· Investi nella tecnologia…
In un mondo iperconnesso dove in concetto di #IntelligenzaArtificiale sta permeando ogni reparto delle Aziende globali, il concetto di “Dato” è sempre più importante e saperli gestire per ottenere informazioni strategiche può rappresentare un importante vantaggio competitivo.
Non giratevi dall’altra parte quando si parla di Data Driven Marketing ma fatelo diventare “cultura aziendale” anche con della Formazione se può aiutare ad accelerare il cambio di mindset
Articolo non generato da AI..!
da Luca Biscione | Gen 26, 2025 | Uncategorized
Relazione tra Dati, Intelligenza Artificiale e OBIETTIVI aziendali
Oggi giorno non si fa altro che parlare di Intelligenza Artificiale (AI), di Dati, di Processi, ma a livello Aziendale e a livello di Sistema Sociale, ciò che unisce tutti questi fattori è l’OBIETTIVO per il quale facciamo ricerca di “informazioni” (Dati appunto) da inserire in una Data Strategy che ci porti al raggiungimento dello scopo.
Si parte quindi dalla strategica e importantissima analisi che deve portare all’individuazione degli Obiettivi (molteplici):
- Aumentare il numero di Clienti
- Aumentare il Valore medio di spesa di ogni Cliente
- Aumentare il ROI
- Aumentare il margine
- Ecc…
Da questi Obiettivi di primo livello bisogna poi passare a Obiettivi operativi che ci diano maggiori dettagli:
Per aumentare il numero di Clienti possiamo, fra le altre cose:
- Testare un nuovo canale di advertising
- Aumentare il budget in advertising
- Diminuire i prezzi
- Applicare scontistiche al primo acquisto
- .ecc..
Questo vale per ogni Obiettivo, cioè essere sempre più specifici al fine di individuare i Dati che potrebbero essere necessari, senza pensare a quali siano realmente disponibili in Azienda (questo è un problema di secondo livello e successivo). La cosa importante da tenere presente è che una buona strategia, sia un una PMI come in un’Azienda di grandi dimensioni, si concentra sull’Obiettivo e non solo sul Dato. La raccolta del Dato (e qui entra in gioco l’Intelligenza Artificiale) deve essere visto come uno strumento utilizzato per migliorare la qualità delle informazioni alla base di decisioni dalle quali scaturiscono le Strategie aziendale che determinano il futuro di un’Azienda.
Nelle Aziende moderne devono collaborare Figure che sanno definire gli Obiettivi, opportunamente valutati e quantificati e Figure tecniche che abbiano “Cultura dei Dati, Conoscenze di strumenti Tecnologici e Conoscenza dei Processi..”
La conoscenza dei moderni strumenti di AI aiuterà sicuramente a definire il processo che porterà Valore all’Azienda: OBIETTIVI-AZIONI-CONTROLLO
da Luca Biscione | Set 26, 2024 | Uncategorized
FORECAST e BUDGET previsionali
Normalmente, a partire da settembre, le aziende si affannano a mettere giù dati, a richiedere informazioni e a “pretendere” dai collaboratori commerciali in particolare, i #budget per l’anno successivo.
E’ un momento particolarmente importante che necessità di alcune osservazioni:
Quante aziende hanno discusso e approvato un #forecast da settembre a fine anno? Magari, grazie alle informazioni che deriveranno da questo ulteriore strumento di pianificazione, si potranno definire budget più coerenti e realistici per l’anno successivo.
Cos’è un #forecast e perché è importante realizzarlo?
Innanzitutto è una tabella che contiene valori di natura previsionale e ha la peculiarità di avere come fattore temporale, non l’anno o gli anni successivi, ma “qualche mese..”
Il forecast è il processo più semplice a disposizione delle aziende per fare previsioni credibili. Per intenderci, possiamo dire che il forecast è un po’ il “fratello minore” del budget e del business plan. Infatti, i tre documenti sono tutti strumenti di analisi prospettica. Aiutano cioè l’imprenditore a interpretare il futuro della sua azienda. Dal punto di vista pratico, il Forecast arriva a individuare, numeri alla mano, un “trend” per i mesi successivi. Tutto questo è poi importante per la definizione del #budget
Entrare nel merito di quello che deve contenere un budget, richiederebbe un serio e approfondito confronto, quindi mi limito a consigliare di prendere molto tempo nella definizione degli OBIETTIVI da raggiungere nel corso dell’anno successivo, #Obiettivi non solo di natura contabile, ma anche e soprattutto organizzativi, gestionali e STRATEGICI. La maggior parte delle aziende sbaglia nella definizione degli #obiettivi e di conseguenza pianifica azioni non coerenti e estremamente dispendiose (oltre a creare aspettative errate per la situazione aziendale e di mercato del periodo al quale il budget si riferisce).
Consiglio sempre di definire approfonditamente gli #Obiettivi non limitandosi al venduto/fatturato/marginalità, Roi, ecc.., ma di analizzare la quota di mercato, il cliente ideale all’interno del proprio bilancio, la tipologia di contratti da chiudere per arrivare al previsionale di vendita ipotizzato, ecc..
OBIETTIVI – AZIONI – CONTROLLO
da Luca Biscione | Ago 26, 2024 | Uncategorized
PMC Coach e Luca Biscione insieme al FARETE 2024 al Pad. 18 Stand C32 per parlare di Vendite e Marketing e del ruolo strategico del Marketing per la definizione e raggiungimento degli Obiettivi aziendali:
Quest’anno proponiamo alcuni temi che sono emersi del lavoro svolto negli ultimi mesi nelle aziende:
– Definizione delle Strategie necessarie per garantire la “Continuità aziendale” attraverso Sales & Marketing
– La gestione del cambiamento. Illustriamo i modelli e gli strumenti di Change Management che ci guidano negli interventi all’interno delle organizzazioni in fase di cambiamento.
– I processi aziendali. Mostriamo i risultati dell’attività di assessment che abbiamo svolto negli ultimi anni nelle aree Tesoreria, Marketing e Risorse Umane. Quali sono i trend che stanno emergendo? Su cosa si stanno concentrando le aziende associate?
– Il team al centro della performance organizzativa. Quali sono i driver che guidano gruppi di lavoro ad alto rendimento. Gli elementi che manager e team leader devono conoscere, misurare e sviluppare.
Ti aspettiamo per condividere idee, necessità ed esperienze!
Saremo al Padiglione 18 – stand C 32
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