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Nella collaborazione traĀ Luca Biscione, temporary manager con esperienza nei settori della meccanica, dei servizi e delle tecnologie IT, eĀ PMC Coach, si incontrano due prospettive complementari: quella della strategia e quella dell’operativitĆ  quotidiana.

Da questa unione ĆØ nato un approccio strutturato ma agile, capace di tradurre la pianificazione strategica in comportamenti concreti e risultati misurabili.

ā€œMi occupo di pianificazione strategica,ā€ racconta Biscione, ā€œcioĆØ di tutto ciò che sta alla base della definizione dei piani d’impresa. Significa individuare obiettivi realistici, definire le azioni necessarie per raggiungerli e misurare i risultati con continuitĆ . Con PMC Coach abbiamo sviluppato un modello che chiamiamo proprioĀ obiettivi-azioni-risultati, pensato per aiutare l’imprenditore a tenere la rotta, anche nei momenti di maggiore complessitĆ .ā€

Il suo metodo si fonda su una conoscenza diretta delle dinamiche aziendali.

ā€œSono una persona d’azienda,ā€ sottolinea. ā€œEntro negli uffici commerciali, partecipo ai meeting marketing, ascolto la produzione. Questo contatto quotidiano con i reparti mi consente di capire dove il processo si inceppa e come intervenire.
Le teorie e i modelli servono, ma se non trovano un punto di incontro con la realtĆ  di chi tutti i giorni deve vendere, consegnare o produrre, rimangono lettera morta.ā€

Con PMC Coach, Biscione lavora per rendere il pensiero strategico più accessibile e operativo.

ā€œMi ha colpito molto la prospettiva con cui PMC Coach affronta la strategia. Mi ha aiutato a guardare le organizzazioni a 360 gradi, ad aprire gli orizzonti. Ho imparato a integrare ilĀ change managementĀ e lo sviluppo organizzativo con la logica delĀ temporary management, che ĆØ più orientata alla performance e alla sostenibilitĆ  dei risultati nel medio periodo.
Insieme cerchiamo di trasformare l’analisi in azione, di non fermarci alla diagnosi ma di costruire percorsi di miglioramento che restino nel tempo.ā€

Il modello obiettivi-azioni-risultati nasce proprio con questa finalitĆ : fornire una griglia di riferimento che permetta di governare la complessitĆ  senza appesantire i processi decisionali.

ā€œNon serve un piano di cento pagine,ā€ osserva Biscione. ā€œServono tre colonne chiare: dove vogliamo arrivare, cosa dobbiamo fare, come misuriamo se ci stiamo riuscendo. ƈ un linguaggio semplice, ma estremamente efficace, perchĆ© mette in relazione la parte strategica con quella operativa.
Lavorando con PMC Coach abbiamo visto quanto sia utile anche nei contesti più tecnici, come nelle PMI del comparto meccanico, dove la pianificazione spesso si scontra con l’urgenza della produzione o delle commesse.ā€

La collaborazione si ĆØ concretizzata in diversi progetti, ma uno in particolare sintetizza bene la sinergia tra metodo e pragmatismo: quello con unaĀ startup milanese specializzata in data governance.

ā€œĆˆ stata un’esperienza molto interessante,ā€ racconta. ā€œParliamo di una realtĆ  giovane, con grandi competenze tecnologiche ma con la necessitĆ  di strutturare un piano industriale.
Insieme a PMC Coach abbiamo iniziato con un’analisi preliminare delle persone che componevano il team, delle loro skill, delle loro attitudini. Abbiamo poi incrociato queste informazioni con le opportunitĆ  del mercato, individuando i segmenti a maggiore potenziale.
Da lƬ ĆØ nata una proposta di valore chiara, coerente con le capacitĆ  interne e con il posizionamento competitivo che l’azienda poteva sostenere.ā€

La sfida, spiega Biscione, era evitare che il valore individuato nella fase analitica si disperdesse durante l’implementazione.

ā€œNelle aziende succede spesso che, dal momento in cui si definisce una strategia al momento in cui la si mette in pratica, si perda qualcosa: visione, energia, coerenza. Noi abbiamo lavorato per mantenere intatto quel valore, costruendo un ponte tra l’analisi e l’azione.
PMC Coach ha portato la capacitĆ  di leggere le persone e i processi con metodo, io ho portato la parte più operativa, quella che traduce le linee strategiche in attivitĆ  concrete: marketing, commerciale, sviluppo prodotto. ƈ stato un lavoro di squadra, non un semplice affiancamento.ā€

Il tema della collaborazione ritorna spesso nel racconto di Biscione.

ā€œAbbiamo trovato un obiettivo comune: trasferire alle imprese competenze che non possono avere al proprio interno. Le PMI, per loro natura, non dispongono di tutte le figure necessarie per analizzare e implementare una strategia completa.
Insieme riusciamo a colmare quel vuoto, fornendo strumenti pratici ma anche un metodo che resta. Quando usciamo da un’azienda, deve rimanere una cultura della pianificazione e del monitoraggio dei risultati.ā€

Oggi il ruolo del temporary manager, nella visione di Biscione, si sta evolvendo verso un profilo sempre più integrato nei processi aziendali.

ā€œNon si va più in azienda per risolvere un singolo problema nel giro di tre mesi,ā€ spiega. ā€œSi lavora su orizzonti più ampi, in cui la performance ĆØ legata anche alla capacitĆ  di cambiare cultura.
Questo significa parlare di governance, di processi decisionali, di comunicazione interna. Le leve strategiche diventano la capacitĆ  di allineare tutti i livelli dell’organizzazione, dal management operativo alla proprietĆ .ā€

La sinergia tra l’approccio analitico di PMC Coach e quello pragmatico di Biscione permette di generare cambiamento in profonditĆ .

ā€œAbbiamo messo insieme due metodi molto complementari,ā€ conclude. ā€œPMC Coach porta lo studio, la ricerca, l’analisi delle dinamiche organizzative. Io porto la concretezza e la visione strategica d’impresa.
Entrambe le componenti sono indispensabili per costruire interventi che non si limitino a risolvere una criticitĆ , ma producano evoluzione nel tempo.
Ogni azienda, grande o piccola, deve poter contare su una bussola strategica che la accompagni nel quotidiano. ƈ questo il vero significato del nostro lavoro.ā€

Più facile da dirsi che da farsi..

Più facile da dirsi che da farsi..

Premessa: articolo pensato e scritto NON da Intelligenza Artificiale ma da consulente che ha perso un contratto!

La premessa ĆØ importante in quanto, quello che andrò a scrivere ĆØ il frutto di 28 anni di esperienza sul campo e di diverse collaborazioni con alcune RealtĆ  consulenziali dalle quali ho imparato metodologie, visione e gestione dei Processi Aziendali e da un recente ā€œRimandiamo a fine anno..ā€

Ormai sono due mesi che si vive nell’incertezza programmatica per via dei #dazi: entreranno in vigore, forse, in che misura, quanto riuscirò ad assorbire come produttore riducendo il mio margine e quanto assorbirĆ  invece l’importatore fedele al mio prodotto/servizio? Molte delle risposte chiederanno più tempo e non dipenderanno dalla nostra bravura, visione, managerialitĆ , ma da fattori esterni ed imponderabili.Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā  Ā QUINDI?

Quindi, quello che consiglio ĆØ di mettere subito le ā€œmaniā€ sul processo decisionale: Obiettivi-Azioni- Risultati che suggerisco nelle aziende dove faccio consulenza (non in tutte purtroppo mi ĆØ permesso…):

L’incertezza ĆØ perdita certa, quindi, bisogna immediatamente rivedere gli OBIETTIVI: nuovi mercati, cambiamento delle politiche commerciali, cambio dei listini, modifiche al processo produttivo, rivisitazione della supply chain, definizione di nuovi accordi commerciali con dealer meno esigenti o di Paesi con i quali si possono poi fare delle triangolazioni, rivedere le politiche di prezzo, rivedere le marginalitĆ , aprire SocietĆ  in loco, aumentare il livello tecnologico per bypassare una parte dei dazi, ecc.. quindi, rivedere gli obiettivi in quanto, in funzione di questi bisogna immediatamente rivedere le STRATEGIE, ovvero la Programmazione e Pianificazione delle azioni da mettere in campo per raggiungere gli Obiettivi identificati. Fatto questo, si passa alla definizione di KPI e al controllo dei RISULTATI per capire se obiettivi e strategie messi in campo danno i frutti sperati o meno.

Non restare fermi, non dare la colpa ad altri ma agire velocemente. In Italia non manca la forza lavoro a livello Manageriale per fare quanto detto sopra, basta volerlo.

Questo articolo ĆØ ispirato sia dalle numerose news che ricevo giornalmente dalle diverse Associazioni Industriali sia dal fatto che ho ā€œpersoā€ un lavoro di consulenza molto importante perchĆ© un’azienda di buon livello della provincia di Bologna, la quale ha bloccato l’apertura di una Business Unit e della gestione commerciale e marketing della stessa in quanto incerta sul mercato di sbocco precedentemente individuato, ovvero gli USA.. Risultato: tanto lavoro e denaro speso in un anno per arrivare a costruire un macchinario adatto ad un certo settore per il mercato Usa, che al momento non vedrĆ  nessun ROI se ci si impunta ad aspettare di capire realmente cosa succederĆ .

AGIRE: OBIETTIVI-AZIONI-RISULTATI

MARKETING MIX MODEL

MARKETING MIX MODEL

Marketing Mix Model

E’ il momento di alzare il livello al fine di rendere maggiormente ā€œfunzionaleā€ una attivitĆ  di consulenza soprattutto nelle PMI italiane. Come si alza il livello? In tanti modi ma sicuramente la consapevolezza e la conoscenza dei Marketing mix model aiuta a migliorare l’ambito strategico, alla base della definizione del ciclo: Obiettivi-Strategie-Risultati

Cosa sono i MMM (Marketing Mix Model)? Sono metodi che utilizzano analisi statistiche avanzate per studiare e analizzare serie storiche di vendite e di strategie di marketing, al fine di valutare l’effetto delle varie strategie sui risultati di vendita al fine di prevederne l’effetto delle strategie future.

Tutto si basa sempre sull’analisi dei DATI e gli investimenti di Meta e di Google confermano l’importanza di questi strumenti. Il successo ĆØ dovuto a due fattori principali:

  • In primo luogo, si possono analizzare simultaneamente tutti i canali utilizzati nel Marketing Mix di un’azienda, sia digitali che fisici
  • In secondo luogo, i dati arrivano da analisi di campagne di marketing nonostante la progressiva eliminazione dei cookie di terze parti in quanto sono applicabili a dati aggregati a livello temporale e non a dati individuali

Naturalmente, importante sarebbe rileggere i precedenti articoli per avere una visione completa del concetto di DATI e di analisi strategica adatta soprattutto alle PMI italiane:

Dati-Obiettivi-Strategia:Ā  https://www.lb-consulting.info/2025/03/14/dati-obiettivi-strategia/

Dati e KPI: Relazione imprescindibileĀ  https://www.lb-consulting.info/2025/03/21/dati-e-kpi-relazione-imprenscindibile/

Dati-Obiettivi-Strategia

Dati-Obiettivi-Strategia

Torniamo all’importanza della definizione dei ā€œObiettiviā€ aziendali

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Oggi vorrei chiudere un primo cerchio circa l’importanza dei ā€œDatiā€, ovvero informazioni, numeri, statistiche, risultati, ecc.., che rappresentano la base per quella rivoluzione che ĆØ in atto a livello di sistemi di gestione aziendali (“Open Innovation”). Tutte le tipologie di Aziende DEVONO VENDERE (anche le no profit) quindi, senza fare tanti giri filosofici, bisogna definire la migliore strategia per raggiungere lo scopo di una qualsiasi organizzazione aziendale, ovvero il ā€œprofittoā€. Questo articolo parte esattamente dalla mia ultima pubblicazione circa il concetto di ā€œData Driven Marketingā€:

..Il ā€œData-Driven Marketingā€ rappresenta un asset strategico per ogni azienda che desidera migliorare il proprio posizionamento di mercato e incrementare la propria redditivitĆ . L’integrazione di dati, analisi avanzate e strategie mirate consente di trasformare il marketing da una spesa a un investimento ad alto rendimento. I Titolari di aziende e i Direttori generali devono abbracciare questo approccio per mantenere la competitivitĆ  in un contesto di mercato sempre più dinamico e basato sui dati…

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Questo vale tanto per le PMI che hanno 20/30/40 di attivitĆ  alle spalle e vale anche per le “Startup” che, non potendo contare su uno storico e sulla forza del Brand, devono assolutamente farsi aiutare dalle informazioni (DATI) che devono reperire dentro e fuori la loro azienda, al fine di definire la cosa più importante in una strategia aziendale, ovvero i ā€œgiusti OBIETTIVIā€ specifici per la singola RealtĆ  in un determinato momento.

Gli Obiettivi aziendali sono il motore che guida le decisioni e le azioni quotidiane di un’azienda. Senza Dati precisi, ĆØ difficile stabilire Obiettivi realistici e misurabili.

I Dati forniscono informazioni cruciali sul mercato, sui clienti e sulle prestazioni interne dell’azienda. Queste informazioni aiutano a identificare aree di miglioramento e opportunitĆ  di crescita, necessarie per il raggiungimento del ā€œprofittoā€. Insisto su questo argomento perchĆ© spesso vedo delle StartUp vantarsi di una innovazione, di un prodotto realmente innovativo, ma spesso non raggiungono i tre anni di bilancio in quanto calibrano male gli Obiettivi (di breve-medio e lungo periodo).

Dati+Strategia= Obiettivi

FISSA I TUOI OBIETTIVI IN BASE AI DATI DISPONIBILI IN AZIENDA E NEL MERCATO

FISSA I TUOI OBIETTIVI IN BASE AI DATI DISPONIBILI IN AZIENDA E NEL MERCATO

ā€œNon si può gestire ciò che non si può misurareā€¦ā€

Oggi vorremmo ribadire l’importanza del concetto di #Data Driven Marketing in quanto abbiamo intenzione di ribadire che questo ĆØ un concetto che non riguarda solo il Marketing ma tutti i reparti in azienda.

In un normale processo aziendale di una normalissima azienda, per esempio B2B produttiva di macchinari, cibo, vestiti, ecc.., il processo vede una fase di ā€œRicerca Clienti-acquisizione del Cliente-Trasferimento delle esigenze all’ufficio tecnico-Amministrazione per l’acconto-Costruzione del bene venduto-Logistica e trasferimento del bene al cliente-Amministrazione con saldo-Customer satisfaction e poco altro. Quello che il Data Driven cerca di far diventare come ā€œnormale approccioā€ ĆØ quello di sensibilizzarsi verso l’enorme mole di Dati che vengono generati in ognuno dei reparti aziendali ( e nel Mercato) al fine di analizzarli e sfruttare le informazioni che derivano da questi dati al fine di pianificare la migliore strategia aziendale finalizzata a creare PROFITTO per l’azienda.

In tutto questo, il Marketing gioca un ruolo fondamentale in quanto ĆØ l’unico reparto che riesce a comunicare con gli altri Reparti e con il Mercato al fine di raccogliere i dati generati, gestirli e renderli funzionali alla definizione della strategia aziendale.

Iniziamo con 6 consigli per migliorare il processo di Data Driven Marketing che dovrebbe portare un miglioramento di tutti gli indicatori economici aziendali. Prima di elencarli bisogna capire che il principale passo da compiere, ĆØ quello di migliorare la CULTURA aziendale circa la gestione dei Dati, indispensabile per ogni scopo aziendale:

Ā·Ā  Raccogli i dati giusti…

Ā·Ā  Analizza i dati…

Ā·Ā  Utilizza i dati per prendere decisioni…

Ā·Ā  Monitora i risultati…

Ā·Ā  Aggiorna le tue strategie…

Ā·Ā  Investi nella tecnologia…

Ā In un mondo iperconnesso dove in concetto di #IntelligenzaArtificiale sta permeando ogni reparto delle Aziende globali, il concetto di ā€œDatoā€ ĆØ sempre più importante e saperli gestire per ottenere informazioni strategiche può rappresentare un importante vantaggio competitivo.

Non giratevi dall’altra parte quando si parla di Data Driven Marketing ma fatelo diventare ā€œcultura aziendaleā€ anche con della Formazione se può aiutare ad accelerare il cambio di mindset

Articolo non generato da AI..!

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